Circonferenza addome e fitoterapia

Circonferenza addome e fitoterapia

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circonferenza addome

La fitoterapia rappresenta un aiuto per i molti pazienti impegnati in un percorso di terapia teso alla riduzione della circonferenza addome. Una circonferenza addome eccessiva influisce negativamente sulla salute e contribuisce all’evolversi di patologie anche gravi, quali quelle cardiovascolari o il diabete. La circonferenza addome eccessiva  aumentando i fattori di rischio cardiovascolare, può determinare o aggravare l’ipertensione, le dislipidemie, ma anche le patologie dell’apparato osteo-articolare, malattie metaboliche e malattie respiratorie. Rilevante nella corretta valutazione di una dieta è l’analisi di composizione corporea. Nella elaborazione di un trattamento per la riduzione della circonferenza addome, è utile la rilevazione strumentale delle masse: la massa grassa FM, la massa magra FFM  e sopratutto della tessuto adiposo addominale AAT.

Per la riduzione della circonferenza addome è altresì opportuno tenere conto anche dell’idratazione e dell’equilibrio acido-basico dell’organismo. Per la riduzione della circonferenza addome bisogna anche tener conto della quota di elementi stressogeni che colpiscono l’individuo e come questo reagisce per contrastarli. Completata una fase diagnostica idonea a chiarire le cause anche cliniche della circonferenza addome la fitoterapia può aiutare in un programma di riduzione che implichi una sequenza nutrizionale, un adeguato movimento fisico e terapia quando necessario. I rimedi di fitoterapia impiegati nel controllo del peso sono tanti e in commercio esistono una vasta gamma di prodotti utili allo scopo. Si può fare una classificazione di questi rimedi di fitoterapia e suddividerli tra quelli che riducono la quantità di calorie introdotte con la dieta e quindi riduttori dell’assorbimento e quelli che aumentano la spesa energetica dell’organismo attivando la lipolisi. Un’altra grande categoria riguarda i cosiddetti drenanti che stimolano la funzione epatica e renale per l’eliminazione delle tossine, depurando l’organismo. A questa categoria appartengono la betulla, il carciofo, la fumaria, l’asparago, la pilosella, il solidago o verga aurea, la gramigna, l’equiseto, il tarassaco, l’ononide, il ciliegio, e l’orthosiphon.  Ai riduttori dell’assorbimento appartengono le fibre vegetali che dissolvendosi in acqua formano delle sostanze vischiose e gelatinose voluminose, senza venire assorbite dall’intestino e intrattenendo nella loro struttura grassi e zuccheri che vengono ingeriti dopo l’assunzione di queste fibre,eliminando tutto il bolo con le feci; in questo modo ne riducono l’assorbimento ed inoltre creano un ingombro nell’intestino che rallenta l’assorbimento delle sostanze nutrizionali. Appartengono a questa categoria di rimedi in fitoterapia la malva, l’altea il guar, la plantago e il glucomannano. Queste fibre danno anche un senso di sazietà perchè oltre ad occupare lo spazio gastointestinale riducono l’assorbimento del glucosio, quindi il picco glicemico viene rallentato. Altre fibre invece non si dissolvono in acqua ma la assorbono, aumentando notevolmente le loro dimensioni originali come ad esempio la crusca. Le fibre ovviamente vanno assunte con una adeguata quantità di acqua per essere efficaci. Alcune precauzioni riguardano l’impiego in caso di patologie gastrointestinali e il distanziamento tra l’assunzione di fibre e quella di farmaci orali.

Agli attivatori metabolici appartengono piante i cui principi attivi stimolano la lipolisi, ovvero la trasformazione dei grassi accumulati in energia per aumento della termogenesi, creano così una situazione fittizia di aumento della richiesta energetica . Questi integratori sono efficaci per un periodo di tempo limitato, ovvero fino a quando l’organismo mette in moto meccanismi compensativi che rimettono le cose in equilibrio. Rimedi di fitoterapia con queste capacità sono il citrus aurantium che contiene sinefrina, il guarana, il the verde con il suo modesto contenuto di caffeina che vanta anche un’importante azione antiossidante per il contenuto di epigallocatechina. Questi rimedi in fitoterapia sono da evitare in gravidanza, allattamento, nell’ipertensione e nelle malattie cardiovascolari. Altri rimedi di fitoterapia su questo fronte sono la categoria delle alghe brune, soprattutto del fucus vesiculosus, per il loro contenuto in iodio in grado di accellerare il metabolismo basale stimolando l’attività tiroidea e dunque del dispendio energetico. Qeusti ultimi rimedi sono sconsigliati invece nelle patologie della tiroide, in gravidanza e allattamento,nell’ipertensione e come tutta questa categoria di rimedi nei ragazzi sotto i 12 anni di età.

I rimedi di fitoterapia adottati per la cura dei pazienti hanno un ruolo importante nel trattamento di molte malattie e possono contribuire a ridurre un eventuale fabbisogno di farmaci per via sistemica. La fitoterapia richiede al medico una conoscenza profonda delle piante per poter prescrivere rimedi in terapia. La prescrizione di fitoterapia richiede, esami clinici, valutazione dei sintomi e delle cause, diagnosi, conoscenza dei rimedi adatti al paziente, conoscenza di tutte le altre forme di terapia per la quali la fitoterapia possa costituire alternativa o integrazione. Le interazioni con la nutrizione e soprattutto con ogni forma di altra terapia o patologia concomitante sono oggetto di valutazione preliminare al trattamento.  L’ iscrizione presso l’ Ordine dei Medici, oggi consultabile anche online, permettono una verifica semplice sull’operatore.  La fitoterapia non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma stabilisce con esse una virtuosa sinergia.

Dott. Fabio Farello, Fitoterapia a Roma