Glicogeno, Gly e nutrizione clinica

Glicogeno, Gly e nutrizione clinica

glicogeno
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La nutrizione clinica misura il Gly o glicogeno come parametro rilevante per la valutazione e monitoraggio del paziente. La composizione corporea può essere valutata con precisione tramite la diagnostica bioimpedenziometrica. L’esame è veloce, privo di effetti collaterali e ben accetto dai pazienti. I dati riguardanti la composizione corporea sono basilari per la comprensione della situazione nutrizionale e clinica del soggetto esaminato. Il glicogeno è uno dei parametri che possono essere misurati con i bioimpedenziometri di ultima generazione. Il glicogeno Gly, è un polimero del glucosio ovvero un polisaccaride ramificato, con peso molecolare elevato. Il glicogeno è una fonte energetica negli animali. Il glicogeno rappresenta una forma di stoccaggio biologico dello zucchero. Tale molecola al momento del bisogno può andare incontro ad una destrutturazione utile a produrre glucosio. Altre volte invece il glucosio in eccesso e può essere stipato nella forma di riserva con la neosintesi di glicogeno. Il 10% in peso del fegato è costituito da glicogeno. Il fegato provvede a depositare glucosio o a mobilitare glucosio a seconda delle richieste metaboliche in modo tale da mantenere la glicemia a valori costanti. Scorte di glucosio prontamente utilizzabile sono necessarie a tutti i tessuti con alto fabbisogno energetico e pertanto oltre al fegato si trova molto glicogeno anche muscoli scheletrici. Mentre le riserve di glucosio contenute come glicogeno nel fegato vengono utilizzate per rifornire i vari tessuti, mentre quelle contenute nei muscoli sono utilizzate principalmente per l’attività locomotoria. I tessuti maggiori consumatori di glucosio sono il cervello e i muscoli. Il rimanente glucosio è consumato dai globuli rossi e dal muscolo cardiaco. Il glicogeno Gly, misurato tramite bioimpedenziometria, è proporzionale alla massa magra del soggetto esaminato. I valori normali del glicogeno sono intorno all’1% della FFM Fat Free Mass o massa magra. Valori minori si osservano in caso di dispersione patologica della massa magra come per regimi dietetici non opportuni, mancanza di adeguato movimento fisico o in caso d’infiammazione cronica. La destrutturazione del glicogeno Gly, per ottenere glucosio comporta per retroazione un aumento della  fame di zuccheri. Tale parametro è in molte situazioni un ostacolo non indifferente alla corretta esecuzione delle sequenze nutrizionali elaborate con la nutrizione clinica. La fame di zuccheri è pertanto maggiore in caso di scarsa attività fisica e introduzione non adeguata degli zuccheri alle diverse esigenze metaboliche durante ventiquattro ore. La terapia delle carenze nella percentuale di glicogeno per il soggetto esaminato prevede la nutrizione clinica, la supplementazione, la movimentazione fisica oltre il trattamento delle patologie collegate al catabolismo della massa magra. Oltre che con la carenza di glicogeno Gly, la perdita di massa magra correla anche con molti MUS, Medically Unexplained Symptoms ovvero la sintomatologia vaga e aspecifica. Una conservazione o implementazione del glicogeno e della massa magra  è l’obiettivo di un percorso di terapia che non può che includere la nutrizione clinica oltre gli altri presidi curativi. Il recupero della massa magra e la sua conservazione costituiscono l’obiettivo più elevato in tutte le forme di terapia.

La nutrizione clinica oltre a rappresentare un presidio per la terapia è anche uno strumento di prevenzione importante. La nutrizione e la cura sono interconnessi da precisi rapporti ormonali, biochimici e metabolici. Il trattamento tramite nutrizione clinica è integrativo di altri strumenti di terapia. La nutrizione clinica richiede, esami strumentali, valutazione dei sintomi e delle cause, diagnosi, conoscenza dei rimedi adatti al paziente, conoscenza di tutte le altre forme di terapia per la quali la nutrizione clinica possa costituire alternativa o integrazione. Pertanto somministrare nutrizione clinica è atto medico e deve essere esercitata da un medico competente. Per la nutrizione clinica si consiglia di rivolgersi a un medico che operi solo tramite la verifica strumentale delle sequenze nutrizionali e delle terapie associate proposte al paziente. Sequenze nutrizionali basate solo sull’esperienza del medico, senza verifica strumentale della composizione corporea e degli altri parametri sono caratterizzate da imperfezioni metodologiche non necessarie. Il trattamento in nutrizione clinica del paziente non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale. Al contrario la nutrizione clinica stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.

Dott. Fabio Farello, Roma