esaurimento psicofisico
esaurimento psicofisico

Esaurimento psicofisico e nutrizione clinica

Lo stato di esaurimento psicofisico può trarre giovamento da una revisione dell’ alimentazione tramite la nutrizione clinica. La parola esaurimento  indica una reazione aspecifica in relazione ad un risentito definito. La percezione del conflitto e l’espansione dei campi emozionali sono infatti una reazione molto personale. L’estensione di questa risposta dipende da variabili metaboliche influenzabili tramite una nutrizione coerente. La nutrizione clinica può essere un supporto per il paziente che reagisce con i sintomi dell’ esaurimento indipendentemente dal risentito e il successo del trattamento non preclude al medico di lavorare poi su tale risentito. 

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Depressione patologica e nutrizione clinica

depressione patologica
depressione patologica

La nutrizione clinica integra la terapia della depressione patologica con strategie alimentari idonee a prevenire disturbi o disagi dell’emotività. La parola depressione patologica indica sia una patologia delle emozioni appartenente alle nevrosi, sia una patologia della mente appartenente alle psicosi. La nutrizione clinica può essere un supporto per il paziente affetto da quella depressione patologica che implica un’alterazione emozionale. Il campo emozionale depressione patologica in tal senso è una lesione della capacità di un individuo nell’occuparsi bastevolmente di se. 

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coliche gassose gassose e nutrizione clinica

coliche gassose
coliche gassose

La nutrizione clinica dovrebbe affiancare la terapia nelle coliche gassose per favorire le strategie alimentari più idonee a prevenire la loro insorgenza. Per coliche gassose si intende il dolore crampiforme localizzato a seconda dell’origine in diversi distretti viscerali. le coliche gassose sono una forma di dolore che si esprime in due tempi. Il primo movimento doloroso o ascendente si manifesta in modo acuto. Nel secondo movimento o discendente il dolore lentamente si attenua fino a scomparire. 

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Caldane e nutrizione clinica

caldane
caldane

Secondo la nutrizione clinica un giusto rapporto tra massa magra e massa grassa riduce il disagio del paziente affetto da caldane talvolta senza bisogno di assumere farmaci. Le caldane conosciute anche come vampate di calore o sudori notturni sono un disturbo neurovegetativo della termoregolazione caratterizzato da rapida insorgenza e intensa espressione. Le caldane vengono solitamente percepite come una sensazione di forte calore con sudorazione e aumento dei battiti cardiaci. Gli episodi durano in genere pochi minuti ma certamente vivaci sul piano della percezione. 

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Dispnea e nutrizione clinica

Dispnea
Dispnea

La nutrizione clinica è utile nella dispnea (asma) per limitare il danno prodotto dall’infiammazione cronica con strategie alimentari atte a abbassarla progressivamente. La dispnea (asma) è una malattia infiammatoria cronica dei bronchi caratterizzata da episodi ricorrenti di respiro difficile come se attraversasse un’ostruzione. L’atto respiratorio è sibilante, fischiante, vissuto con ansia, senso di soffocamento e tosse.Tali episodi si presentano in modo recidivante, intervallati da latenza clinica caratterizzata da un relativo benessere. La dispnea (asma) coincide con una risposta alterata delle vie aeree a numerosi stimoli più o meno specifici. 

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Poliartrite e nutrizione clinica

Poliartrite
Poliartrite

La nutrizione clinica contribuisce a contenere la risposta infiammatoria ed è utile associarla nel trattamento della poliartrite. La poliartrite infiammatoria cronica, comunemente chiamata artrite reumatoide, trova la sua causa in processi autoimmuni. Si differenzia dall’ artrosi sopratutto per la fenomenologia autoimmune. Di poliartrite sono più colpite le donne e il numero dei casi aumenta con l’ età. La sinovia, una membrana di origine mesenchimale è il bersaglio dei processi autoimmuni della poliartrite. In una prima fase della malattia cresce in spessore e comincia a erodere perifericamente la cartilagine. 

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Programma nutrizionale e agopuntura

nutrizionale
nutrizionale

L’ agopuntura offre un prezioso aiuto ai pazienti che seguono uno specifico programma nutrizionale senza effetti collaterali degni di nota. Il peso forma è per molti pazienti un numero ideale da riscontrare sulla bilancia. Tale numero ideale e idealizzato è ambito per finalità estetiche oppure inteso come obiettivo per una  prevenzione o cura per numerose patologie. Tramite una nutrizione coerente infatti molti disturbi si riducono oppure si risolvono. Inoltre parte del benessere percepito consiste anche nel rispetto di particolari canoni di tipo estetico dettati dalla sensibilità e dalla cultura. 

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Acidosi e nutrizione clinica

Acidosi
Acidosi

La prima soluzione per il paziente con il problema dell’ acidosi è un’alimentazione bilanciata in nutrizione clinica con cibi alcalini. Il metabolismo legato alla digestione è connesso a processi biochimici culminanti in produzione di acidosi e alcalinitàL’equilibrio tra le due possibilità, denominato pH, è una variabile della vita molto precisa. I valori fisiologici del pH oscillano tra 7,38 e 7,44. Fuori da questa limitata escursione cessa la vita. L’organismo dispone pertanto di sistemi di compensazione per le oscillazioni di questo parametro. 

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Prevenzione come terapia e nutrizione clinica

Prevenzione
Prevenzione

Impiegando come presidio terapeutico di prevenzione la nutrizione clinica, si può procedere applicando strategie alimentaria  sfruttando l’ elevata tollerabilità biologica. La nutrizione clinica è un metodo valido per affrontare l’alimentazione considerando la risposta glicemica nelle 24 ore e  l’equilibrio  acido-basico.  Un  basso carico glicemico del cibo può prevenire  varie  malattie fra cui diabete mellito,  obesità, patologie cardiovascolari, disordini endocrini  e immunitari. Gli alimenti a basso carico glicemico, grazie all’aumento dei tempi di digestione riducono  anche l’appetito e permettono un migliore controllo dell’ingestione di cibo. 

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